SCAMPOLI, LA RESISTENZA BREMBANA FRA SPONTANEITA' E ORGANIZZAZIONE
 
   
   

un libro di Gabriele Fontana, con Rosa Bresciani e Patrizio Daina - Ed. Il filo di Arianna, Bergamo, 2015.

Scampolo è parte residua di una pezza di tessuto.
Generalmente viene venduta sottocosto.

Perché Scampoli, la Resistenza brembana tra spontaneità e organizzazione ?
Perché un libro con un titolo che inizialmente sembra volersi autoassegnare un tono secondario, di piccole cose di poco valore come appunto gli scampoli abbinato a un sottotitolo così definito e impegnativo?
Perché questo non è un racconto lineare che parte da un punto temporale, l’otto settembre 1943, e termina ad un altro capo temporale, il 25 aprile 1945.
Perché questo racconto non ha limiti geografici ben definiti: se il centro è la valle Brembana i confini possono essere Milano, la val Cavargna, Lovere, Monza e Sesto san Giovanni; i punti di transito Lecco, Calolziocorte, Pusiano, Bellano e Dervio.
Il racconto parte dalla fine della guerra di Liberazione * quando si aggiustano tutte le carte, quando gli uomini che hanno partecipato alla Resistenza rientrano o sono fatti rientrare negli schemi di un racconto definito altrove e le ultimi pagine del volume ritornano a dopo il 25 aprile, quando si inizia ad imbastire la narrazione della Resistenza, nel nostro caso con epicentro a Bergamo.
“Scampoli” non è un racconto circolare, racconta storie su piani diversi che si intersecano, si scontrano o se ne stanno da una parte. È un racconto che non può fare a meno di ricordarsi del titolo di un volume che segna uno strappo nella narrazione della Resistenza, Uomini alla macchia di Maurizio Fiorillo. Sono gli uomini, come ricorda un altro titolo recente di Angelo Bendotti, Banditen, che si muovono in quei venti mesi: a volte aiutano spontaneamente chi è in fuga da una prigioni, altre in modo organizzato, c’è chi sembra iniziare un’avventura picaresca e chi invece lo fa metodicamente, chi si porta dietro gli anni della guerra di Spagna e chi quelli della campagna di Russia.
Eroi venuti dal sud a combattere su montagne che non conoscono e che si scontrano con tutte le difficoltà di una guerriglia che nessuno sapeva fare.
Anche la stessa geografia sfugge alla volontà di definire confini, zone di influenze (la Resistenza brembana supera Lecco e scollina verso Lovere) così come finisce stritolata dalla realtà la supposta coscienza politica di ferro: La Compagnia della Teppa non è un nome appropriato per una banda del PCI. La difficoltà di raccontare su molteplici piani è il limite intrinseco che ci obbliga ad avere “ scampoli” e non una bella pezza di tessuto, perché le Resistenze sfuggono ad ogni tentativo di incasellamento.
Resistenza armata, civile, politica e altre si sovrappongono, a volte anche nella stessa persona. “Scampoli“ vuole essere questo: la possibilità che molteplici approcci diano voce alla multiforme folla che percorse il tempo, i sentieri e le strade degli anni ’40.
Il volume è reperibile presso l’Isrec Bergamo, via Tasso 8 Bergamo, nelle librerie di Bergamo e in rete.
Per eventuali presentazioni contattare info@55rosselli.it