Formazioni Patriottiche e Milizie di Fabbrica in Media e Alta Valtellina 1943 - 1945
 
   
 
 



L’oggetto di questa ricerca è la riscrittura della resistenza in Alta Valtellina.
A parere degli autori, la difesa degli impianti di produzione dell’energia elettrica, perno della causale resistenziale in alta Valtellina, non poteva essere effettuata dalle esigue forze resistenziali locali. Altre sono le ragioni per cui in alta valle il progetto del Partito d’ Azione fallisce e vanno ricercate nella realtà dei rapporti quotidiani. La presa in carico da parte di Giuseppe Motta, Camillo, del comando delle formazioni, il rapporto stretto con la dirigenza delle Centrali Elettriche e dei bacini idroelettrici porta inevitabilmente ad una Resistenza che non prefigura nessuna modifica dei rapporti comunitari. Ufficiale del SIM Camillo, un rapporto diretto con la Legazione Italiana di Berna e non con il CLNAI, il fallimento del progetto del Regno del Sud impersonato dal Colonnello Carlo Croce portano alla ribalta personaggi indecisi come il Colonnello dei Carabinieri Edoardo Alessi o approfittatori come Carlo Fumagalli. L’uomo di Parri in zona, Cesare Marelli finisce nell’angolo.
Riscrivere queste pagine ha anche il senso di ridare voce a coloro che anche in alta valle persero baite, fienili e animali nei rastrellamenti, ai gruppi partigiani che cercarono di opporsi allo strapotere nazi fascista ed agli uomini che in questo tentativo persero la vita.

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